Stand di accoglienza e triage per un percorso in sicurezza

Verifica munizione e corretto utilizzo di DPI; misurazione della temperatura corporea; sanificazione delle mani; controllo di Pass sanitario e/o raccolta dati secondo disposizioni vigenti (eventuale).

Consegna di un braccialetto colorato con la frase “La violenza non è potere, è debolezza” per l’identificazione delle persone all’interno del percorso. Varco contapersone. 

Il tragitto è tracciato da hashtag e slogan raffigurati sul terreno e scelto da giovani del territorio. L’installazione è progettata per essere zero-waste e con il minore impatto ambientale possibile.

Una passeggiata tra le nozioni di base per comprendere il fenomeno: a partire da alcune definizioni di violenza e aggressività, vengono illustrate le fasi del ciclo della violenza e gli stereotipi di genere più comuni nella società in cui viviamo. Una facciata del pannello è in lingua italiana, l’altra in lingua inglese. Il pannello è coperto da alcune tende a rappresentare in modo plastico la necessità di disvelare il fenomeno: chi fruisce del percorso dovrà aprirle seguendo indicazioni intuitive.

Spazio dedicato alla riflessione e allo svolgimento di indagini statistiche. Al centro un contatore digitale indica il numero delle vittime note di violenza domestica. Pannelli interattivi riportano i dati statistici sul fenomeno, propongono sondaggi (es. Quanto ritieni accettabile l’utilizzo della violenza all’interno della coppia?), quiz (es. In quali Regioni italiane il fenomeno è più diffuso?), cruciverba e crucipuzzle. Questo spazio consente anche di non creare attesa attesa per la tappa successiva.

In questo spazio, grazie alla realtà virtuale, è possibile fare un breve gioco di ruolo nel quale ci si immedesima in chi perpetra violenza domestica.
Durante l’esperienza si ha la possibilità compiere scelte tra opzioni diverse che conducono a conseguenze differenti. L’obiettivo è comprende il più possibile e in modo immersivo le dinamiche del fenomeno dal punto di vista di chi lo attua.

Il palcoscenico, posto al centro del percorso e facilmente accessibile, è disponibile per chiunque voglia condivide un pensiero o una performance. Tra le attività previste:

• Dibattito sul monologo di Paola Cortellesi “Violenza sulle donne: le parole contano”
• musica dal vivo di coverband con  playlist selezionata 
• performance teatrali e coreografiche dal vivo sul tema
• brevi sessioni di Teatro dell’oppresso

Pannelli fissi riportano codici QR per rivedere le performance registrate e accedere alla playlist in qualsiasi momento. 

In questo spazio, grazie alla realtà virtuale/realtà aumentata, è possibile fare un breve gioco di ruolo nel quale ci si immedesima nella vittima di violenza domestica.
Durante l’esperienza si ha la possibilità compiere scelte tra opzioni diverse che conducono a conseguenze differenti. L’obiettivo è di comprende il più possibile e in modo immersivo le dinamiche del fenomeno dal punto di vista di chi lo subisce.

Installazione video interattiva: su un pannello digitale è proiettata l’immagine di una persona che reagisce ai movimenti fatti dal pubblico. E se ci fossi tu, dall’altra parte?

Un pannello specchiato invita chi è in visita a riflette su se stesso/a.

Una parete è ricca di tasche contenti volantini informativi sul fenomeno e delle realtà del territorio, koala di peluche come simbolo di pace, borse di stoffa e altri gadget ad accesso libero.

Un grande pannello avvolto da una tenda aperta consente di lasciare un pensiero per iscritto.

Una mappa dell’Italia con segnalatori tridimensionali numerati indica dove si trovano i centri antiviolenza sui territori e riporta i numeri utili da chiamare in caso di emergenza.

Una cassetta trasparente e un QR code per donazioni cashless raccoglie offerte per iniziative di solidarietà.